IL PROCESSO DI INFIAMMAZIONE CELLULARE
| a cura del Centro Ricerca e Studi SDSR
L’infiammazione è pericolosa ed è una condizione insidiosa, poiché silente e asintomatica, rilevabile solo a livello cellulare, ai danni di proteine, lipidi e DNA. Così, le cellule perdono l’omeostasi, cioè l’equilibrio fisiologico, funzionano male e invecchiano precocemente. La micro-infiammazione resta sotto la soglia del tuo dolore e di conseguenza non la curi.
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Il risultato di questa infiammazione cellulare è un danno all’organismo che si manifesta anche dopo molti anni.
Quando l’infiammazione aumenta, il tuo corpo è come se prendesse fuoco e si ammala. L’infiammazione distrugge, diluisce o contiene l’agente nocivo e intanto innesca una serie di eventi che riparano e ricostituiscono il tessuto danneggiato. Nel caso in cui ci fosse un alterato meccanismo regolatorio dovuto ad uno stato infiammatorio prolungato, inizia ad essere nociva e risulta implicata nella patogenesi di numerose malattie..
Può quindi essere più distruttiva per i tessuti vitali rispetto all’infiammazione acuta. Essa coinvolge tutto l’equilibrio immunitario che viene continuamente stimolato a produrre citochine e altre molecole pro-infiammatorie, creando un circolo vizioso all’interno dell’organismo, causando l’invecchiamento di cellule e tessuti.
Molte sono le cause di infiammazione cronica che, una volta “andate a fuoco”, non fanno che nutrire l’infiammazione stessa, dando luogo a una spirale di cause ed effetti: fenomeni di glicazione, alterazione dell’equilibrio degli acidi grassi, stress ossidativo, alterazione dell’equilibrio quali/quantitativo della flora batterica intestinale, insulino-resistenza, diabete, iperomocisteinemia, alterazioni ormonali, deprivazione di sonno. L’organismo infiammato funziona peggio, si denota un aumento della concentrazione dei radicali liberi, che contribuiscono all’aumento del grado di stress ossidativo e della quantità di grassi “cattivi” nel sangue.
Anche l’obesità è una condizione infiammatoria e allo stesso tempo il grasso viscerale tipico di sovrappeso e obesità è una sorgente di infiammazione.
Quando le cellule adipose “vanno a fuoco” si ingrassa, se capita a quelle del cuore si ha una cardiopatia, se sono interessate le cellule del pancreas si ha il diabete, un tumore se sono quelle del sistema immunitario, Alzheimer se sono quelle del cervello. Se non cominci ad estinguere questi incendi invecchierai più rapidamente e non dimagrirai. Le evidenze scientifiche dimostrano come una micro-infiammazione cronica precluda la salute cellulare, in quanto provoca un’ingente quantità di radicali liberi, producendo danni alle strutture cellulari in profondità. Oltre all’obesità, può provocare infarto, ictus, patologie autoimmuni incluse lupus eritematoso, psoriasi, fibromialgia, artrite reumatoide, inoltre malattia di Alzheimer, pancreatite, danni renali, osteoartriti, osteoporosi.
Molti studi hanno evidenziato con l’invecchiamento l’aumento dei livelli di citochine pro-infiammatorie, indipendentemente dalla presenza di patologie, portando così ad una diminuzione della longevità.
L’infiammazione cellulare ha iniziato ad essere un grave problema quarant’anni fa, quando si è diffusa la globalizzazione della tecnologia alimentare. I benefici del cibo non di qualità, manipolato, conservato, reso per lo più un alimento morto, ha creato un meccanismo perverso di infiammazione cellulare e solo ora si comincia a capirne le conseguenze. L’infiammazione è un processo reattivo verso agenti patogeni di qualsiasi natura, attraverso cui l’organismo si difende, innescando i processi del sistema immunitario. L’ultimo obbiettivo del processo infiammatorio è di liberare l’organismo da ogni entità che generi danno cellulare (ad esempio i microorganismi e le tossine) o dagli effetti del danno stesso (ad esempio le cellule morte ed i tessuti necrotici).
Importante quindi valutare il nostro stato di invecchiamento cellulare, indirizzandoci verso il giusto comportamento da seguire (alimentazione ed esercizio fisico), e utilizzare sostanze alcalinizzanti.
Consiglio di tenere l’infiammazione costantemente monitorata da parte di sportivi, soggetti in sovrappeso, con problemi cardiovascolari o a rischio (diabetici e ipertesi), soggetti stressati fisicamente o psicologicamente anche a causa della frenesia della vita moderna che, nostro malgrado, fa sì che tutti indistintamente siamo colpiti da infiammazione cronica.
Quando l’infiammazione aumenta, il tuo corpo è come se prendesse fuoco e si ammala. L’infiammazione distrugge, diluisce o contiene l’agente nocivo e intanto innesca una serie di eventi che riparano e ricostituiscono il tessuto danneggiato. Nel caso in cui ci fosse un alterato meccanismo regolatorio dovuto ad uno stato infiammatorio prolungato, inizia ad essere nociva e risulta implicata nella patogenesi di numerose malattie..
Può quindi essere più distruttiva per i tessuti vitali rispetto all’infiammazione acuta. Essa coinvolge tutto l’equilibrio immunitario che viene continuamente stimolato a produrre citochine e altre molecole pro-infiammatorie, creando un circolo vizioso all’interno dell’organismo, causando l’invecchiamento di cellule e tessuti.
Molte sono le cause di infiammazione cronica che, una volta “andate a fuoco”, non fanno che nutrire l’infiammazione stessa, dando luogo a una spirale di cause ed effetti: fenomeni di glicazione, alterazione dell’equilibrio degli acidi grassi, stress ossidativo, alterazione dell’equilibrio quali/quantitativo della flora batterica intestinale, insulino-resistenza, diabete, iperomocisteinemia, alterazioni ormonali, deprivazione di sonno. L’organismo infiammato funziona peggio, si denota un aumento della concentrazione dei radicali liberi, che contribuiscono all’aumento del grado di stress ossidativo e della quantità di grassi “cattivi” nel sangue.
Anche l’obesità è una condizione infiammatoria e allo stesso tempo il grasso viscerale tipico di sovrappeso e obesità è una sorgente di infiammazione.
Quando le cellule adipose “vanno a fuoco” si ingrassa, se capita a quelle del cuore si ha una cardiopatia, se sono interessate le cellule del pancreas si ha il diabete, un tumore se sono quelle del sistema immunitario, Alzheimer se sono quelle del cervello. Se non cominci ad estinguere questi incendi invecchierai più rapidamente e non dimagrirai. Le evidenze scientifiche dimostrano come una micro-infiammazione cronica precluda la salute cellulare, in quanto provoca un’ingente quantità di radicali liberi, producendo danni alle strutture cellulari in profondità. Oltre all’obesità, può provocare infarto, ictus, patologie autoimmuni incluse lupus eritematoso, psoriasi, fibromialgia, artrite reumatoide, inoltre malattia di Alzheimer, pancreatite, danni renali, osteoartriti, osteoporosi.
Molti studi hanno evidenziato con l’invecchiamento l’aumento dei livelli di citochine pro-infiammatorie, indipendentemente dalla presenza di patologie, portando così ad una diminuzione della longevità.
L’infiammazione cellulare ha iniziato ad essere un grave problema quarant’anni fa, quando si è diffusa la globalizzazione della tecnologia alimentare. I benefici del cibo non di qualità, manipolato, conservato, reso per lo più un alimento morto, ha creato un meccanismo perverso di infiammazione cellulare e solo ora si comincia a capirne le conseguenze. L’infiammazione è un processo reattivo verso agenti patogeni di qualsiasi natura, attraverso cui l’organismo si difende, innescando i processi del sistema immunitario. L’ultimo obbiettivo del processo infiammatorio è di liberare l’organismo da ogni entità che generi danno cellulare (ad esempio i microorganismi e le tossine) o dagli effetti del danno stesso (ad esempio le cellule morte ed i tessuti necrotici).
Importante quindi valutare il nostro stato di invecchiamento cellulare, indirizzandoci verso il giusto comportamento da seguire (alimentazione ed esercizio fisico), e utilizzare sostanze alcalinizzanti.
Consiglio di tenere l’infiammazione costantemente monitorata da parte di sportivi, soggetti in sovrappeso, con problemi cardiovascolari o a rischio (diabetici e ipertesi), soggetti stressati fisicamente o psicologicamente anche a causa della frenesia della vita moderna che, nostro malgrado, fa sì che tutti indistintamente siamo colpiti da infiammazione cronica.
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