| Salvatore Di Stefano
Lunedì a Torino mi sono accorto che stavo facendo lo stesso percorso che mi portava verso il mio primo "posto di lavoro", Via Garibaldi, 42 (io, da povero Fantozzi, non avevo il privilegio di poter entrare dal portone principale, entravo dalla porta terza per importanza, Corso Valdocco).
Dunque, era l'estate del 1988, sono del 1966 e, quindi ero un pavido ventiduenne in cerca di successo lavorativo e, perchè no, anche economico e di riprova sociale.
Sei (6) mesi, dico 6 mesi di formazione in laboratorio prove con un "maestro pazzesco", Gianni M. (BADWINTERS) ricordo bene.
Tutti i prodotti che uscivano sul mercato venivano testati per mesi sotto il suo rigido controllo. Ma quello che mi è rimasto più impresso dei primi giorni di lavoro a L'Oreal è stata la discesa a -3.
A -3 (sotto la tipografia interna) ti veniva dato il primo testo. Dovevi conoscere tutta la storia dell'Azienda di Madame Liliane Bettencourt, che onore essere stato un Suo modesto collaboratore.
Dovevi conoscere tutti i marchi di proprietà del gruppo, vi assicuro erano tantissimi: da Gloria Vanderbilt ai Baci Perugina (tramite Nestlè), da Cacharel a Paloma Picasso, Buitoni, Garnier Kerastase, L'Oreal Technique Professionelle, OAP e molto altro.
Varie esperienze, grandi esperienze di vita di strada.
Quindi il pavido ventiduenne in cerca di successo lavorativo e, perchè no, anche economico e di riprova sociale incomincia a macinare Km per l'Italia, sempre in "formazione" per poi avere, finalmente una zona fissa.
Che bello, era arrivato anche per me il momento di avere una zona tutta mia ove coltivare la clientela di un grande gruppo.
Nato ad Acqui Terme, da famiglia modesta e vissuto ad Acqui Terme, in famiglia modesta, non vedevo l'ora.
Si, non vedevo l'ora di frequentare nuovi posti, conoscere nuove persone ed avere a che fare con stili di vita differenti dal mio. Forse un poco troppo. Infatti mi hanno sbattuto a "faticare" in una zona dove il comune più vicino per esercitare la mia attività era Desenzano del Garda. Si avete letto bene, primo posto di lavoro ufficiale, da sede abitativa (punto A) Acqui Terme a sede lavorativa (più vicina punto B) Desenzano del Garda e sede lavorativa (più lontana punto C) Brennero.
Riassumando, parte di BS, VR, VI, BL, TV, TN e BZ. Niente male per un pavido ventiduenne in cerca di successo e di riprova sociale. Oltretutto anche in una bella zona, negli anni 90 del secolo scorso, per uno che si chiama Salvatore, nome che proprio di Bressanone non è.
Immagino che vi stiate chiedendo il perchè di questa pippa la mattina presto. Ok, mettiamo li, da parte il pavido e veniamo al dunque. Veniamo al dunque...
Il dunque è Milano, proprio ieri parlavo con il mio capo di una piccola parte della mia esperienza "a Milan" il Centro Tecnico in Via Colonna, (Ciao Raimondi, Ciao Marino). Vivevo all'Hotel Wagner, in una zona fighissima, Era il periodo dei Craxi, Berlusconi, Tognoli, Pilliteri, Coppola, sfilate di moda, Ramazzotti e Milano da bere.
Si ma il pavido? Il pavido è ancora la in tangenziale. Una vita in tangenziale, In coda in tangenziale. Per fortuna il PANASONIC. La mitica valigetta PANASONIC era il primo telefono a valigetta trasportabile. Prenotavi sempre il risporante per due (2), pagavi 600.000 lire di bolletta alla SIP ma facevi una gran bella figura.
Tutto questo per dirvi che sono stato giovane anche io, che ho fatto anche altre esperienze, che, forse, faremo il primo corso di shockcooking e che, forse, continuerò a scrivere questa storia di vita vissuta per quel famoso libro, che ancora non ho iniziato, forse perchè necessito ancora di molto allenamento in ginnastica grammaticale, oltre che di quella fisica.
Già la fisica. La forma fisica è importante...
Montabone | 24 Settembre 2021
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