QUALI SONO LE CAUSE DELLA PERDITA DI TONO DELLA PELLE?

 a cura del Centro Formazione e Sviluppo MSC

Come sai bene i fattori che determinano la progressiva perdita di tono sono sia intrinsechi (invecchiamento) che estrinsechi (ambiente esterno).



I fattori ambientali da tenere in considerazione sono ad esempio:

  1. i raggi solari
  2. lo smog
  3. il fumo

che portano alla formazione di radicali liberi (frammenti molecolari dotati di un elettrone spaiato che li rende particolarmente instabili e reattivi); questi ultimi si formano in seguito ai processi metabolici. 

L’organismo li produce anche solo ingerendo i cibi.

le componenti dei vari alimenti (zuccheri, grassi, proteine) vengono trasformate in energia, ma durante questa trasformazione le molecole scisse producono anche degli scarti e questi sono i radicali liberi.

Quando vengono a contatto con altre molecole reagiscono generando a loro volta radicali; si instaurano così delle reazioni a catena che finiscono per recare danno alla cellula a diversi livelli: DNA, lipidi, proteine che perdono la loro struttura e funzionalità.

Le sostanze tossiche, immesse nell’organismo da smog e fumo, distruggono in parte il tessuto incentivando la fabbricazione di nuove cellule con relativa produzione di scorie.

I raggi UVA penetrando nel derma provocano danno alle fibre di collagene e alle fibre di elastina.

Quando queste si riproducono non sempre hanno la stessa composizione di quelle distrutte.

Le nuove fibre, dunque, mostrano delle alterazioni e danno vita a un tessuto opaco, grinzoso, poco compatto.

L’organismo umano per proteggersi dai danni causati dai radicali liberi utilizza sostanze antiossidanti (vitamina C, vitamina E) e sistemi enzimatici (es. Superossido dismutasi SOD) che riescono a impedire il propagarsi delle reazioni radicaliche a danno delle macromolecole presenti nelle cellule (in particolar modo DNA, proteine).

L’invecchiamento intrinseco dipende dall’avanzare dell’età ed è influenzato dal background genetico (chronoaging) provocando nella cute alterazioni di tipo ipotrofico.

L’invecchiamento altera tutte le componenti dell’apparato tegumentario: l’epidermide si assottiglia, si riduce l’attività mitotica delle cellule basali e la funzione barriera risulta meno efficace.

Il tempo che passa intacca giorno dopo giorno le proteine fibrose del derma (collagene ed elastina), fino a provocare lesioni e fratture nella loro struttura. 

Con il trascorrere degli anni, i fibroblasti, responsabili della produzione di queste proteine fibrose, non solo rallentano i propri ritmi e la propria efficienza, ma tendono a sintetizzare molecole di dimensioni più piccole. 

Di conseguenza il derma si assottiglia e l’impalcatura di sostegno su cui poggia la pelle allenta la propria trama, si fa più flessibile e comincia a cedere.

A livello epidermico superficiale, invece, si assiste a un accumulo di cellule morte che determinano ispessimento e irregolarità cromatica dell’epidermide. 

Le cellule depositate sullo strato corneo, infatti, non solo hanno un ricambio più lento ma trattengono melanina (sostanza pigmentante che dà il colore alla pelle) dando luogo a macchie più o meno evidenti.

Anche lo spessore dell’ipoderma si riduce. 

Le rughe diventano più marcate e la pelle è più sensibile ai traumi meccanici.

Al cedimento della pelle contribuisce la forza di gravità.

I lineamenti del viso sono modificati dall’accumulo di grasso sottocutaneo in siti inusuali e dalla perdita di elasticità del derma.

  • Quando il metabolismo cellulare rallenta, la pelle affronta una rivoluzione profonda che si manifesta come: rilassamento
  • perdita di elasticità
  • rughe profonde

Accelerando la riduzione del collagene e fibre elastiche i tessuti iniziano a rilassarsi e la pelle perde il suo sostegno.


COME CONTRASTARE L’ATONIA CUTANEA

  1. Riabilitare il metabolismo del fibroblasta, fornendogli energia, ATP, ossigeno vitamine e sostanze necessarie per la sintesi proteica quali aminoacidi, stimolarlo e ripristinare la comunicazione ossia la sensibilità ai messaggi prodotti nella matrice extracellulare.

  2. Ristabilire la comunicazione cellulare

  3. Ripristinare la matrice dermica (sostanza fondamentale dermica)


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