MEMBRANA PLASMATICA DEI CHERATINOCITI BASALI
| a cura del centro Ricerca e Studi MSC
Il polo basale di queste cellule dispone di zone specializzate per l'aderenza, gli emidesmosomi, che sebbene simili morfologicamente ai desmosomi che congiungono tra loro i cheratinociti, ne differiscono sostanzialmente per le loro caratteristiche biochimiche e immunologiche.
Infatti, mentre le molecole che mediano l’adesione intercellulare a livello desmosomiale sono membri della famiglia delle caderine, quelle che consentono l’adesione al substrato in corrispondenza degli emidesmosomi appartengono alla famiglia delle integrine.
Gli emidesmosomi appaiono, in microscopia elettronica, come aree ispessite della membrana plasmatica, composti da una placca interna, porzione che guarda direttamente il citoplasma, associata a tonofilamenti o filamenti intermedi del citoscheletro tra cui la cheratina14 di tipo I e la cheratina5 di tipo II e da una placca esterna, porzione strettamente associata alla membrana plasmatica.
I principali componenti della placca interna degli emidesmosomi sono l’antigene del pemfigoide bolloso di 230 kDa (BP230 o BPAG1) e la plectina.
Questi prendono connessioni da una parte con le citocheratine dei filamenti intermedi del citoscheletro cellulare e, dall’altra, con i componenti della placca esterna, ossia l’antigene del pemfigoide bolloso di 180 kDa, costituito da collagene di tipo XVII (BP180 BPAG2) e l’integrina Ⲁ6 ß4.
Quest’ultima ha, quale ligando extracellulare, la laminina5 contenuta nella lamina lucida.
BP180 interagisce invece con BP230, plectina, con la catena ß4 dell’integrina sul versante intracellulare e con laminina5 e la catena Ⲁ6 dell’integrina su quello extracellulare.
Va inoltre ricordato come negli emidesmosomi sia anche stata identificata la presenza, a livello della placca interna, di alte molecole, come la desmoplachina, envoplachina, periflachina ed epiplachina, pure presenti a livello desmosomiale coinvolta nella stabilizzazione del legame della placca interna di filamenti del citoscheletro.
Oltre che dagli emidesmosomi e dagli altri componenti ad essi correlati dalla GDE, in situazioni particolari, come durante la riparazione tissutale, l’aderenza dei cheratinociti basali al substrato è garantita anche da altre strutture giunzionali di carattere transitorio che entrano temporaneamente in gioco nel corso dei processi di riepitelizzazione e che prendono il nome di aderenze focali (focal adhesions).
Tali complessi, coinvolti nella migrazione cellulare, sono costituiti da differenti integrine (Ⲁ5ß1, Ⲁ6ß1, a Ⲁvß3) connesse, tramite alcune proteine (talina e vinculina) ai filamenti di actina del citoscheletro
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